Umbria e tessile è uno storico binomio da sempre vincente. La filiera presente è in grado di coprire tutte le fasi della lavorazione, dalla filatura al confezionamento, ma è nel pregio della produzione che ha saputo creare le migliori opportunità di business.
L’obiettivo di standard qualitativi superiori ha indotto molte aziende a investire nella ricerca e nello sviluppo. Il processo di apertura ai mercati internazionali, in particolare quelli ad alto valore aggiunto, ha creato benefici a tutto il settore in termini economici.
Dai dati di bilancio 2013 emerge che 117 società hanno sviluppato un fatturato superiore ai 500.000 euro. Molte di queste producono proprie marche e al contempo lavorano per importanti brand internazionali, come Hermés, Prada, Valentino e Louis Vuitton.
Nel corso degli anni, inoltre, molte aziende si sono agganciate a una particolare produzione di eccellenza. In Umbria si è formato un polo del cachemire che può contare su 500 imprese e oltre duemila addetti impegnati a disegnare e modellare stilisticamente questa fibra. Le aziende umbre (fonte Sole 24 Ore) presentano constanti margini di crescita, superiori a quelli delle altre imprese italiane, e una forte vocazione all’innovazione.
A trainare il folto gruppo di aziende leader Brunello Cucinelli (quotata nel mercato azionario milanese) e Luisa Spagnoli. Entrambe le società superano i cento milioni di fatturato. A seguire Fabiana Filippi con un giro di affari di circa 60 milioni.